Come annunciato dalla società, la Juventus è regolarmente all’Allianz Stadium di Torino per la partita casalinga contro il Napoli che è rimasto però a casa causa Covid. Una situazione del tutto inedita quella che caratterizza questa terza giornata del campionato di Serie A.

Tutti i giocatori del Napoli sono stati messi in isolamento dopo la riscontrata positiva di Zieliński ed Elmas. La vigilia del match è stata accompagnata dallo scontro a distanza tra Lega e governo, la prima contraria a qualsiasi ipotesi di rinvio, il secondo fermo nella sua posizione sull’impossibilità di disputare la partita.

Il presidente della Juventus Andrea Agnelli a Sky Sport spiega che il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis “mi ha scritto un messaggio, il suo messaggio era: rimandiamo la partita. Gli ho risposto che la Juventus si attiene ai regolamenti. Se non ci atteniamo ai regolamenti, il primo errore che commettiamo è da cittadini e non da sportivi”.

Secondo Agnelli: “Abbiamo protocolli molto chiari per le situazioni come quelle che stiamo vivendo. In caso di positività nel gruppo squadra si applica il protocollo della Figc, si sa cosa si deve fare. È stato un lavoro molto importante svolto dalla Figc con il ministero della Salute, sentito il Cts. Noi abbiamo rispettato il protocollo: dopo i due casi di positività” nello staff e “ci siamo isolati per venire qui oggi a giocare la partita”.

“Se il protocollo sarà questo e sarà perfezionato ci atterremo a questo. Se sarà un altro, ci atterremo ad un altro. Nessun settore della vita è immune al virus, mi rimetto alle autorità competenti per una piena valutazione. Ma se vogliamo portare a termine le manifestazioni sportive bisognerà saper gestire i casi di positività” avverte il presidente bianconero.

Agnelli poi assicura: “A parti invertite? Saremmo partiti. Ma non credo che la Asl di Torino avrebbe emesso quel documento. Se viene rispettato il protocollo, la Asl che dipende dal Ministero della Sanità che ha emanato la circolare non dovrebbe intervenire”. Il 3-0 a tavolino che secondo il regolamento spetta alla Juventus? “Io preferisco vincere sempre sul campo” replica il presidente.

Con l’annullamento della partita ora spetta al giudice sportivo di Roma decretare martedì la vittoria a tavolino della Juve e il -1 in classifica del Napoli.

Juventus-Napoli, la Lega insiste: “Nessun rinvio”. Speranza: “Già deciso che non si giocherà”

A poche ore dal calcio d’inizio, una decisione ufficiale non è stata ancora presa. O meglio, la Lega ha diffuso nel pomeriggio una nota che conferma il regolare svolgimento della partita Juventus-Napoli, anche in assenza del Napoli, sottolineando come allo stato attuale l’ipotesi del rinvio non sussiste:

Il Consiglio di Lega ha inoltre approvato un preciso regolamento da adottarsi in caso di positività plurime che possono portare al rinvio gare solo al verificarsi di determinate condizioni che, al momento, non si applicano al caso del Napoli, e non sussistono provvedimenti di Autorità Statali o locali che impediscano il regolare svolgimento della partita. La “ratio” del protocollo resta, quindi, quella di consentire la disputa di tutte le partite e conseguentemente la conclusione regolare della Serie A TIM.

Di parere diametralmente opposto, invece, è il Ministro della Salute Roberto Speranza, che oggi pomeriggio ha dato per certo che Juventus-Napoli non si giocherà. Intervenuto a Mezz’ora in più su Rai 3, Speranza è stato categorico:

È già deciso, mi pare, che non si giocherà, mi pare che sia già una notizia consolidata.

Rinvio o 3-0 a tavolino?

È ancora in alto mare la situazione di Juventus-Napoli. Quello che è certo è che stasera la partita “vera e propria” non si giocherà e gli scenari possibili sono due:
1) la Juventus scende in campo e vince 3-0 a tavolino;
2) la Lega decide di rinviare la partita.

Al momento la seconda ipotesi sembrerebbe la più plausibile, più che altro perché è stato un consigliere della Figc, Pietro Lo Monaco, ad affermare:

“Juventus-Napoli sarà rinviata. Si va verso questa strada: la circolare del 2 ottobre della Lega Calcio parla chiaro. Il provvedimento dell’Asl è legittimo, la norma è chiara”

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Il Napoli, infatti, non è partito per Torino perché è stato bloccato dall’ASL, che ha messo tutti i giocatori in quarantena presso le proprie case dopo la positività al coronavirus di Piotr Zieliński e di un membro dello staff partenopeo.

Secondo il protocollo della Lega, solo il soggetto positivo deve essere seguito dall’ASL competente territorialmente, mentre gli altri membri della squadra vengono isolati nel centro sportivo e sottoposti a tampone, come è successo, per esempio, al Milan dopo la positività di Duarte e con i successivi tamponi che hanno poi portato a scoprire la positività di Ibrahimovic. Il risultato del tampone deve essere comunicato almeno quattro ore prima della partita. I giocatori negativi possono giocare, poi tornano in isolamento e per 14 giorni possono uscire solo per allenarsi e giocare le partite.

L’avvocato del Napoli Mattia Grassani ha spiegato alla Gazzetta dello Sport:

“In tempo reale abbiamo informato Giudice sportivo di A, Lega, Figc e Juventus che la squadra non poteva partire per Torino, a meno che si volessero commettere reati penalmente rilevanti giocando la partita. Abbiamo allegato tutta la corrispondenza con la Asl e la Regione: il calcio può aspettare. La legge dello Stato è superiore a quella sportiva”

Il Napoli ha poi fatto sapere che nel caso in cui la partita non venga rinviata, la Juve si presenti in campo da sola stasera e ottenga la vittoria a tavolino per 3-0, presenterà ricorso. Considerate anche le polemiche che sicuramente scaturirebbero da un successo della Juve a tavolino, sembra molto più probabile l’opzione numero 2, ma è anche vero che verrebbe poi a crearsi un precedente che potrebbe incasinare completamente il calendario della Serie A, perché se ogni volta che un giocatore viene trovato positivo la ASL blocca tutta la squadra e la partita viene rinviata, i match da rinviare potrebbero diventare moltissimi…

Inoltre c’è anche il fatto che alcune squadre hanno giocato senza i loro giocatori positivi e potrebbero lamentarsi per non aver ottenuto anch’esse il rinvio, facendo dunque sembrare più conveniente per una squadra che si ritrova con un positivo in rosa non scendere in campo piuttosto che giocare senza quel giocatore (nel caso del Milan, per esempio, un giocatore determinante come Ibrahimovic).

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ultimo aggiornamento: 04-10-2020


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